Aria
L’inquinamento atmosferico costituisce una delle maggiori criticità ambientali dei nostri giorni, peraltro in continua crescita e “diversificazione”.
Infatti, nonostante si riscontrino, nelle serie storiche relative agli inquinanti atmosferici da più tempo monitorati, quali biossido di zolfo e, successivamente, biossido di azoto e monossido di carbonio alcune tendenze, più o meno evidenti, alla progressiva riduzione delle concentrazioni atmosferiche, nuove problematiche emergono e si sovrappongono a quelle già conosciute: ozono, benzene, idrocarburi policiclici aromatici e polveri sottili si impongono infatti all’attenzione della popolazione e delle autorità locali.
L’inquinamento atmosferico è definito come l’accumulo di una o più sostanze in concentrazioni tali da modificare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria. I fenomeni che modificano la normale composizione dell’aria, causandone appunto l’inquinamento, possono essere distinti in fenomeni collegati a particolari cicli naturali ed in fenomeni di origine antropica, ed è certamente nel secondo caso che si riscontra la componente più rilevante. Il traffico veicolare si conferma la fonte maggiore di inquinamento atmosferico, specialmente nelle aree urbane, anche se è ormai dimostrato (e la stessa normativa lo ha indicato) che il fenomeno resta prevalentemente di “area vasta”, dominato da processi di dispersione e di chimica dell’atmosfera che si esplicano a scale di bacino.
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