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Domenica 14 dicembre torna al San Giacomo “Un’Opera al mese”. In esposizione il capolavoro restaurato di Ludovico Carracci “San Carlo Borromeo in adorazione del bambino Gesù"

Il dipinto torna alla fruizione pubblica dopo un importante restauro

Data :

9 dicembre 2025

Municipium

Descrizione

Il pregevole dipinto del primo Seicentesco di Ludovico Carracci  “San Carlo Borromeo in Adorazione del Bambino Gesù" (1614-1616 Ca.) appartenente al Museo San Domenico, torna alla fruizione pubblica dopo un importante restauro.

Per festeggiare l’evento, domenica 14 dicembre alle ore 18:00 nella Chiesa di San Giacomo con ingresso gratuito, il dipinto sarà protagonista della rassegna d’arte “Un’Opera al Mese”, giunta al ventiseiesimo appuntamento, dopo il successo di pubblico dei precedenti appuntamenti. Promossa dall’Assessorato alla Cultura, il ciclo di appuntamenti è curato dal Dirigente alla Cultura Stefano Benetti e realizzato dal Servizio Cultura in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei di Forlì presieduta da Raffaella Alessandrini.

Il restauro del dipinto del Carracci è durato circa due mesi ed è costato 22.596 euro, di cui 16.947 finanziati dalla Regione Emilia-Romagna, in base ad una graduatoria regionale nella quale l’intervento sull’opera di proprietà del Comune di Forlì si è posizionato al primo posto.

"Siamo molto contenti di svelare al pubblico di “Un’opera al mese” questo capolavoro restaurato - precisa il vicesindaco con delega alla Cultura Vincenzo Bongiorno - perché accresce ulteriormente la centralità del Museo Civico San Domenico quale spazio che non solo esprime bellezza ma che si qualifica come luogo attivo all’insegna del binomio tutela e valorizzazione del patrimonio. L’intervento di restauro, coordinato dal Dirigente alla Cultura Stefano Benetti e dalla funzionaria dei Musei Lorenza Montanari, è stato realizzato dal Laboratorio degli Angeli di Bologna e svolto sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Particolare attenzione è stata riservata anche al restauro delle parti lignee del dipinto con la rifunzionalizzazione del telaio originale. Dal laboratorio di restauro di Bologna approderà direttamente al San Giacomo per essere presentata al pubblico di “Un’Opera al Mese” e quindi tornare nelle sale espositive del Museo Civico di San Domenico.  Il restauro, oltre al finanziamento dell’Amministrazione Comunale è stato realizzato grazie anche ad un significativo contributo della Regione Emilia-Romagna, che ringraziamo, ottenuto posizionandoci al primo posto nella graduatoria dedicata a questo tipo di interventi”.

“Il Museo di San Domenico - precisa Stefano Benetti Dirigente Cultura e Turismo - tra i tanti capolavori vanta anche un dipinto di un gigante dell’arte qual è il bolognese Ludovico Carracci, artista della naturalezza dei sentimenti, del vero arricchito di affetti. Una personalità che ha influenzato in maniera profonda e duratura le generazioni successive di artisti. Poiché l’opera del San Domenico, il “San Carlo Borromeo in Adorazione del Bambino Gesù"  versava in condizioni conservative mediocri che ne precludevano la  piena leggibilità, abbiamo provveduto a sottoporlo ad un attento intervento di restauro, preceduto da un’accurata indagine diagnostica, che ne ha permesso il pieno recupero estetico. Domenica, in occasione di “Un’Opera al Mese”, il dipinto verrà esposto in San Giacomo e potrà così incontrare di nuovo lo sguardo del pubblico in condizioni conservative ottimali”.

A presentare l’opera domenica sarà Daniele Benati, professore ordinario di Storia dell'arte moderna presso l’Università di Bologna, profondo conoscitore della produzione artistica di Ludovico Carracci. All’artista, il professor Benati ha infatti dedicato importanti saggi, pubblicazioni, convegni di studi internazionali. Tra i suoi contributi vale la pena ricordare il grande convegno internazionale di studi del 2019 “Ludovico Carracci (1555-1619): un maestro e la sua scuola” da lui curato, svoltosi a Bologna in occasione del quarto centenario della morte del grande pittore bolognese.

“Dipinta originariamente per la soppressa chiesa di San Bernardo Abate a Bologna, - spiega il  Professor Daniele Benati - la pala di Ludovico Carracci raffigurante San Carlo Borromeo in adorazione del Bambino Gesù fu oggetto, nel 1804 da parte del governo napoleonico, di scambio con un dipinto del Domenichino conservato a Brisighella e pervenne quindi a Forlì, entrando nelle collezioni d’arte comunali. Il grande dipinto (235 x 160 cm) appartiene alla fase tarda del grande caposcuola bolognese e si segnala per l’intelligente uso dello spazio e della luce che, provenendo dal Bambino, rischiara progressivamente l’intera composizione, facendone lentamente emergere anche gli altri protagonisti. Tra essi emerge Carlo Borromeo, ritratto di spalle in modo da guidare lo sguardo dell’osservatore verso l’oggetto della sua contemplazione. Proclamato santo nel 1610 da papa Paolo V Borghese, il Borromeo (1538-1584) aveva ricoperto la carica di Legato pontificio a Bologna, ma la sua azione pastorale si svolse soprattutto a Milano, di cui fu arcivescovo. La sua fisionomia emaciata, derivante dai digiuni e dalle penitenze, è ben nota alla pittura barocca: lo stesso Ludovico Carracci la inserì numerose volte nei suoi dipinti, sottolineandone il carattere austero e nello stesso tempo benevolo”.

Ludovico Carracci "San Carlo Borromeo in adorazione del Bambino Gesù" 

Ultimo aggiornamento: 9 dicembre 2025, 16:00

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